sabato 7 aprile 2012

La mancanza di un capo

Mi accorgo che siamo a Pasqua solo perché vedo uova colorate dappertutto. Per quanto mi riguarda, potrebbe anche essere la commemorazione dei morti del 2 novembre. Ho prodotto un cratere sul mio labbro, scavando di continuo con i denti, con le dita fino a sentire il sapore velenoso del sangue. Sento di essere stato tradito dagli affetti più cari. Tradito non per via di un'azione deplorevole, né per qualche altro torto inaspettato. Tradito come può sentirsi un cucciolo di cagna, affamato, emaciato e messo in disparte per quella selezione naturale che istintivamente comanda alla madre di curare i cuccioli più forti e sani. Tradito come detronizzato. Tradito come snobbato. Tradito come deprezzato. Ho poche parole ormai da dire e quelle poche non sono più nemmeno autorevoli. Ho perso.

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Favola di Esopo n. 237

I topi e le donnole
Era scoppiata la guerra tra i topi e le donnole. I topi che venivano sempre sconfitti, fecero una riunione tutti insieme e conclusero che la causa dei loro insuccessi era la mancanza di un capo. Di conseguenza, dopo aver scelto alcuni di loro, per alzata di mano li nominarono strateghi. Costoro, per distinguersi dagli altri, fabbricarono delle corna e se le applicarono. Ma, quando divampò la battaglia, i topi, sbaragliati in massa, cercarono rifugio nei buchi e, mentre tutti gli altri vi si insinuarono facilmente, i capi non riuscirono a infilarsi per colpa delle corna. E così vennero catturati e divorati. Nello stesso modo la vanagloria è per molti fonte di guai”.

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